venerdì 9 dicembre 2011

Mitobiografia di Ernst Bernhard – Adelphi

[19 agosto 1945] Il problema dell' essere e non-essere, dell' infinità e dell' eternità, del caso e del destino, individuo e collettività, essere e divenire, e così via, sono espressioni delle nostra incapacità di 'pensare' nella quarta dimensione, cioè entelechialmente. Il dissipamento dell' i l l u s i o n e è appunto un ampliamento della coscienza in una nuova ' dimensione ' che annulla le particolari categorie a cui l' uomo è d a p p r i m a legato.

Mitobiografia di Ernst Bernhard – Adelphi

"Nell' organismo umano le corrisponde il sistema della nutrizione. Neurologicamente, il riflesso: mentre all' animale corrisponde il sistema vascolare e l' azione istintiva. Psicologicamente la pianta corrisponde allo stadio prenatale, caratteristico per la sua mancanza di indipendenza. Trasfigurata dalla presa di coscienza, diventa mandala-pianta. quale intuitivo, pio, sottomesso, consapevole vissuto e organico inserimento nella legge cosmica, che è corso circolare: mentre la pietra preziosa come mandala rappresenta lo statico essere di per se stesso dell' assoluto, che nulla più muove, la compiuta "immersione" nel Tutto quale esperienza di sensazione. Nel regno animale la funzione dominante è il sentimento, che ha per base gli strati precedenti. Questi per così dire offrono il materiale. L' animale, sospinto da piacere e dolore, amore e odio, è destinato a cercare la propria via nella vita, l' alimento per mantenersi, la propagazione per durare, cose che nella pianta avvengono vegetativamente, passivamente, dettate dallo svolgimento del tempo, all' opposto del minerale dove la causalità è regolata dal caso." [segue]
pagg. 75-76

domenica 4 dicembre 2011

Mitobiografia di Ernst Bernhard – Adelphi

"L' intuizione percepisce dunque l' accadimento organico. Sa del seme, del fiore, del frutto, della morte e della rinascita. Conosce la legge della enantiodromia e della formazione e dello sviluppo nel tempo. Come funzione umana può perciò avere conoscenza del passato e del futuro, e in quanto spermenta il presente come punto di transito di entrambi, gli toglie in qualche modo, valore. Il presente è per essa soltando il punto di partenza per le relazioni di tempo, per qualcosa che è stato prima e sarà dopo. E la pianta stessa è tutta compresa in questa legge, sperimenta se stessa soltando sotto questa prospettiva: la sua contiguità nello spazio è contemporaneità (panta rei) - Ciò che è accostato ad essa si accorda a questo suo piano, essa lo può accettare oppure, se non si accorda, rifiutare. Questi sono la philia e neikos, ma appunto in modo riflesso, passivo e senza che essi diventino movimento esterno o interno (psichico). Immobile nello spazio essa è pia e sottomessa."
(segue)
pag. 75

giovedì 1 dicembre 2011

Mitobiografia di Ernst Bernhard - Adelphi

"La funzione del mondo vegetativo (piante) è l' intuizione. Essa è la "prima" funzione organica, che ha perciò il compito particolare di servire la vita. Essa è lo specchio della legge della vita entro colui che la incarna, affinché la vita si mantenga, così come la sensazione serve al mantenimento dell' esistenza del mondo inorganico. Se accettiamo il principio dell' evoluzione degli stadi, dobbiamo anche immaginarci che il mondo inorganico, quando i mondi successivi (e con loro anche esso) non esistevano ancora nella forma attuale, era "vivo" in un modo che non possiamo immaginarci; che questa vita si è poi differenziata fino a diventare il mondo delle piante e ha tratto "fuori di sé" il mondo organico come successivo depositario della vita."
(segue)
pag. 75